- Artista: Motley Crue
- Etichetta: Elektra
- Anno di realizzazione: 1989
Quinto album e maggior successo commerciale per il “diabolico” quartetto losangelino Motley Crue, icone del rock’n’roll più trasgressivo e “capelluto” della metà degli anni ’80, prima che i Guns n’Roses sottraessero loro la scena senza più restituirgliela. La copertina è un capolavoro dell’illustratore Don Brautigam, famoso per aver realizzato le cover di altre pietre miliari del rock e del metal quali “Master of puppets” dei Metallica, “The razor’s edge” degli AC/DC e “Persistence of time” degli Anthrax (versione da collezione qui). Si tratta del classico simbolo della medicina, ovvero due serpenti avvolti intorno ad un bastone alato, ma riveduto e corretto in chiave malefica con i dettagli orrorifici tipici dell’iconografia hard rock, su di uno sfondo maiolicato che ricorda le mura scrostate di un ospedale. La foto sul retro raffigura i quattro componenti della band in camicie di forza, perciò si desume che nella fattispecie si tratta di un ospedale psichiatrico. Il “Dr. Feelgood” del titolo è il soprannome di uno spacciatore di cocaina che, nella storia raccontata dalla titletrack, si costruisce un impero a suon di bustine.
Per registrare questo disco, prodotto da quel Bob Rock che un paio di anni dopo si sarebbe occupato del Black Album dei Metallica, la band era appena uscita da un periodo di disintossicazione che sembrava preannunciare una svolta positiva nella loro carriera, svolta che li avrebbe definitivamente portati ad occuparsi a tempo pieno di business ed a lasciare da parte gli eccessi della passata decade, ma il declino li raggiunse qualche anno più tardi.
In questo giro, i cori vedono la collaborazione di artisti del calibro di Steven Tyler degli Aerosmith, Bryan Adams, Skid Row e lo stesso Bob Rock, che in alcuni brani si occupa anche del basso. All’interno ci sono i testi e tante altre informazioni dettagliate sulla realizzazione del disco. La bustina è foderata di una pellicola che protegge il vinile mentre scorre all’uscita ed all’entrata.
Oltre a quello che dà il titolo all’album, altri pezzi degni di nota sono “Kickstart my heart”, “Same ol’ situation” e “She goes down”, introdotta dal rumore di una zip che si apre.
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